Prestiti Finalizzati in Calo, Ma Con Importi Più Alti
Di segno opposto la tendenza dei prestiti finalizzati, cioè quelli legati a un acquisto specifico (ad esempio, un elettrodomestico, un'auto o un intervento odontoiatrico). In questo segmento, le richieste sono diminuite del 10,7%. Un dato che potrebbe essere letto come un rallentamento nei consumi rateizzati legati a beni durevoli o servizi specifici.
Eppure, anche qui c'è un segnale interessante: l'importo medio richiesto è aumentato in modo significativo, passando a 7.532 euro, con un balzo del +11,6% rispetto al 2024. Un paradosso solo apparente: meno richieste, ma più sostanziose. Probabilmente, chi sceglie un prestito finalizzato lo fa per beni o servizi di valore più elevato, oppure per coprire più spese in un'unica soluzione.
Simone Capecchi (CRIF): "Domanda Stabile, ma Attenzione alla Qualità del Credito"
Secondo Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, la situazione del primo semestre 2025 è il risultato di dinamiche complesse:
"La domanda di prestiti ha mostrato segnali di stagnazione, con contrazioni prevalenti tra marzo e giugno, nonostante una crescita nei primi due mesi dell'anno. Le politiche di concessione del credito restano prudenti e focalizzate sulla qualità del portafoglio."
Un ruolo importante è stato giocato dalle incertezze geopolitiche e dall'evoluzione dell'inflazione, che hanno alimentato una maggiore cautela sia da parte dei consumatori che delle banche.
In questo contesto, l'emergere di nuove soluzioni come il Buy Now Pay Later (BNPL) rappresenta un elemento di compensazione per la contrazione dei prestiti finalizzati.
La Rivoluzione Digitale: AI e IT Come Asset Strategici
Nel panorama del credito al consumo, il vero game-changer è la trasformazione digitale. Le banche e gli istituti finanziari hanno intensificato gli investimenti in Information Technology e Intelligenza Artificiale, consapevoli che innovare non è più un'opzione, ma una necessità per restare competitivi.
L'AI sta rivoluzionando l'intero processo di valutazione del credito, dal primo contatto con il cliente fino all'erogazione e alla gestione post-vendita.
Chatbot intelligenti, algoritmi predittivi per la valutazione del rischio, automazione dei processi: tutto contribuisce a migliorare l'efficienza e ridurre i tempi di risposta, garantendo al contempo elevati standard di sicurezza e compliance.
Le fintech e i nuovi operatori digitali hanno alzato l'asticella, e le banche tradizionali devono adeguarsi rapidamente, per evitare di perdere quote di mercato. Il risultato?
Un ecosistema più dinamico, agile e orientato al cliente.
I Numeri Dietro le Scelte: Importo, Durata e Età del Richiedente
Importo: Piccoli Prestiti Ancora Dominanti
Nonostante la crescita dell'importo medio, la fascia più richiesta resta quella "fino a 5.000 euro", che rappresenta il 45,6% del totale delle richieste. Questo dato sottolinea che gran parte dei consumatori continua a rivolgersi al credito per gestire spese contenute o per esigenze temporanee.
Nel dettaglio:
-
Per i prestiti finalizzati, questa fascia domina con il 62,0% delle richieste.
-
Per i prestiti personali, la quota scende al 31,5%, segno che questi prestiti vengono spesso utilizzati per importi più elevati.
Durata: Cresce la Preferenza per i Piani Lunghi
Anche la durata dei finanziamenti evidenzia un cambiamento nei comportamenti: sempre più famiglie preferiscono dilazionare il rimborso nel tempo, scegliendo piani oltre i 5 anni. Questa opzione rappresenta il 33,7% del totale.
In particolare:
-
I prestiti personali vedono una netta prevalenza di piani oltre i 60 mesi (51,8%), segno di una strategia di gestione sostenibile del debito.
-
I prestiti finalizzati, invece, si concentrano tra i 18 e i 36 mesi (47,5%), coerentemente con la natura più immediata e specifica di questa forma di credito.
Età del Richiedente: La Fascia 45-54 Anni Guida il Mercato
Infine, un aspetto interessante riguarda l'età dei richiedenti. I dati CRIF mostrano che la fascia 45-54 anni è quella più attiva nella richiesta di prestiti, con una quota del 23,4%, seguita dai 35-44enni, che rappresentano il 20,4%.
Questo dato conferma una tendenza già nota: sono le generazioni mature, con maggiore stabilità lavorativa e progetti consolidati, ad affidarsi maggiormente al credito. Meno dinamica la fascia dei più giovani, complice la precarietà occupazionale e le minori possibilità di accesso al credito.
Conclusioni: Un Mercato Che Cambia Pelle
Il primo semestre del 2025 ha offerto uno spaccato ricco di spunti per comprendere l'evoluzione del mercato del credito in Italia. La stabilità nella domanda si accompagna a una crescita dell'importo medio richiesto, a testimonianza di un uso più consapevole e mirato degli strumenti finanziari.
Nel frattempo, il comparto del credito continua a trasformarsi, spinto dall'urgenza di innovare. Le banche investono in tecnologia, puntano sull'Intelligenza Artificiale, esplorano nuove modalità di offerta come il BNPL e ridefiniscono la relazione con il cliente.
In un contesto macroeconomico ancora instabile, le famiglie italiane si mostrano più caute ma anche più razionali. La vera sfida per gli operatori del settore sarà quella di offrire soluzioni flessibili, trasparenti e tecnologicamente evolute, capaci di rispondere in tempo reale a bisogni in continuo cambiamento.
Per chi guarda al futuro del credito, il messaggio è chiaro: non basta adattarsi, bisogna evolversi.