Negli ultimi anni, il mondo del credito al consumo in Italia ha vissuto una trasformazione profonda e strutturale: la digitalizzazione. Se fino a poco tempo fa l'online era considerato un canale alternativo, quasi sperimentale, oggi è diventato un vero e proprio protagonista nel panorama finanziario, in particolare per quanto riguarda i prestiti...
Il Credito si Fa Digitale: La Rivincita dell’Online nei Prestiti alle Famiglie Italiane

Negli ultimi anni, il mondo del credito al consumo in Italia ha vissuto una trasformazione profonda e strutturale: la digitalizzazione. Se fino a poco tempo fa l'online era considerato un canale alternativo, quasi sperimentale, oggi è diventato un vero e proprio protagonista nel panorama finanziario, in particolare per quanto riguarda i prestiti alle famiglie. Il 2024 e i primi mesi del 2025 ne sono una conferma inequivocabile. In un contesto in continua evoluzione, dove la domanda di servizi più rapidi, accessibili e personalizzati cresce costantemente, il digitale si impone come la risposta più efficace ed efficiente.
Dati alla Mano: L'Avanzata del Canale Online
I numeri parlano chiaro e aiutano a comprendere la portata del fenomeno.
Secondo l'Osservatorio Assofin–CRIF–Prometeia, nel 2024 il 15% dei prestiti personali è stato erogato interamente online.
Un dato che assume ancora più rilevanza se confrontato con i periodi pre-pandemici, quando questa quota era notevolmente più bassa e l'accesso al credito online era una scelta di nicchia.
Non si tratta solo di un incremento quantitativo, ma anche qualitativo: tra il 2022 e il 2024, i volumi dei prestiti non finalizzati erogati via canale digitale sono aumentati del +18%, a testimonianza di una fiducia crescente da parte degli utenti verso le piattaforme digitali. Una tendenza che appare inarrestabile e che sta ridefinendo le strategie di banche, finanziarie e fintech.
Prestiti Finalizzati e eCommerce: Una Stasi da Comprendere
Nel settore del credito finalizzato, ovvero quello legato all'acquisto di beni e servizi specifici (come arredi, elettronica e auto), il canale online si attesta su una quota del 13%. Un dato relativamente stabile rispetto agli anni precedenti, che però va letto con attenzione. La minore incidenza del digitale in questo comparto non è sinonimo di debolezza, ma riflette alcune specificità del mercato.
Molti degli acquisti che richiedono credito finalizzato avvengono ancora nei punti vendita fisici, dove la consulenza personale e la relazione diretta con il venditore rappresentano un valore aggiunto. Questo è particolarmente vero nei settori ad alto coinvolgimento emotivo o tecnico, dove il supporto umano resta insostituibile.
Tuttavia, la presenza di un'infrastruttura digitale già solida fa ben sperare per una progressiva integrazione omnicanale.
L'Online come Primo Punto di Contatto
Uno degli aspetti più interessanti della digitalizzazione è il cambiamento del ruolo del canale online. Non è più solo un'alternativa alla filiale, ma diventa un canale primario di acquisizione. Gli utenti di oggi – soprattutto i più giovani – sono autonomi, informati e digitalmente maturi. Navigano tra le offerte, confrontano condizioni, effettuano simulazioni e sottoscrivono prestiti direttamente dal proprio smartphone, senza la necessità di supporto umano diretto.
La comodità è una leva potente, ma non l'unica. I processi digitali offrono anche tempi di risposta più rapidi, firme elettroniche, riconoscimento remoto e onboarding completamente paperless. In sintesi, si riducono le frizioni burocratiche e si migliora l'esperienza utente, aspetti oggi fondamentali nella scelta di un servizio finanziario.
Il Cambiamento Vista dalle Imprese: Sfide e Opportunità
Per banche, finanziarie e operatori del settore, questa rivoluzione richiede investimenti su più fronti. Non basta spostare l'offerta online: bisogna ripensare l'intera esperienza di credito in chiave digitale.
Ciò significa adottare nuove tecnologie – come piattaforme modulari, intelligenza artificiale per la valutazione creditizia, sistemi antifrode avanzati e infrastrutture di cybersecurity – ma anche sviluppare nuove competenze comunicative e relazionali.
Il consumatore digitale è esigente.
Non si limita a confrontare il TAN (Tasso Annuo Nominale) o il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), ma valuta la facilità d'uso del portale, la trasparenza delle informazioni, la possibilità di contatto rapido in caso di bisogno e la reputazione dell'istituto sul web. La user experience diventa un asset competitivo tanto quanto le condizioni economiche.
Un altro aspetto cruciale è la personalizzazione dell'offerta.
Le piattaforme digitali devono imparare a profilare i clienti in modo intelligente, proponendo soluzioni su misura, magari sfruttando l'analisi predittiva basata sui big data. In questo senso, la tecnologia non solo supporta, ma guida il business.
Mutui, Broker e Consulenza Ibrida: Il Caso dei Canali Alternativi
Oltre ai prestiti personali e finalizzati, un'altra area che sta beneficiando della trasformazione digitale è quella dei mutui immobiliari.
Nel 2024, ben il 44% dei mutui è stato intermediato da agenti e broker, molti dei quali operano su piattaforme ibride che combinano presenza fisica e digitale.
Questo modello ibrido rappresenta una delle evoluzioni più interessanti del mercato. Coniuga la consulenza umana, ancora fondamentale in scelte complesse e a lungo termine come il mutuo casa, con la flessibilità tecnologica delle piattaforme online. In pratica, il cliente può informarsi online, confrontare offerte, iniziare la richiesta e poi finalizzare il processo con l'assistenza di un esperto.
Questa fusione tra tecnologia e relazione potrebbe rappresentare la formula vincente per molti altri segmenti del credito, soprattutto in un Paese come l'Italia, dove la fiducia personale e il passaparola giocano ancora un ruolo determinante.
Il Ruolo del Regolatore e la Spinta alla Trasparenza
In un contesto così dinamico, è importante sottolineare anche il ruolo crescente del regolatore e delle autorità di vigilanza, che spingono verso una digitalizzazione responsabile. La diffusione del digitale nel credito deve avvenire garantendo trasparenza, protezione dei dati personali e inclusività.
Le direttive europee, come la PSD2 e il nuovo Digital Operational Resilience Act (DORA), mirano proprio a creare un ecosistema solido, sicuro e competitivo. In parallelo, crescono anche le iniziative del settore privato per diffondere la cultura finanziaria digitale e contrastare i fenomeni di frode online, sempre più sofisticati.
Verso un'Evoluzione Irreversibile
La crescita del digitale nel credito alle famiglie italiane non è più una tendenza: è una realtà consolidata. I numeri, i comportamenti dei consumatori e le strategie delle imprese indicano chiaramente che il futuro sarà sempre più paperless, veloce e personalizzato.
Certo, non mancano le sfide. L'inclusione digitale, la sicurezza informatica, l'evoluzione normativa e la resistenza al cambiamento sono tutti temi da affrontare con serietà. Ma le opportunità superano di gran lunga i rischi.
Conclusioni
Il credito si sta facendo digitale, ma non per questo diventa impersonale. Al contrario, grazie alla tecnologia è possibile offrire esperienze più vicine alle reali esigenze dei clienti, con tempi più rapidi, costi più bassi e maggiore trasparenza.
Per famiglie sempre più connesse e consapevoli, per operatori pronti a investire nell'innovazione e per istituzioni attente all'equilibrio tra sviluppo e tutela, il canale digitale rappresenta una nuova normalità nel mercato del credito.
In definitiva, quella che fino a poco tempo fa sembrava una rivoluzione è diventata una evoluzione naturale, che sta rendendo l'intero ecosistema finanziario più efficiente, accessibile e moderno.
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